
Auguri a tutte le madri.
E a chi pur non essendo madre si prende cura, di qualsiasi cosa, che sia un gatto, un cane o un canarino.
Un orto,
un sogno,
un progetto,
un’idea.
Auguri a chi in questo mondo ha scelto di non voltarsi mai dall’altra parte, che non puoi aiutarli tutti,ma almeno con chi incrocia la tua strada ci devi provare, cazzo!.
Auguri a chi tenta di tenere insieme le cose, che piange forte la tristezza e ci fa caso a quando é felice.
Auguri a chi ha il coraggio di lasciare quando l’amore diventa tossico.
E anche a chi questo coraggio non ce l’ha, perché quando hai respirato solo orrore non ci riesci a capirla la differenza e magari non ci sei nemmeno più a leggere questi auguri perché qualcuno che diceva di amarti ti ha ammazzata.
E auguri al mio uomo, che invece l’amore, quello vero, sa cos’è, e mi ha insegnato a vedermi bella e ancora dopo una vita mi fa sentire cosí.
Auguri a chi un figlio non ha voluto o potuto tenerlo, e a tutti quelli che rispettano questo diritto di scelta.
Auguri a Silvia, figlia di tutte noi, che ora é tornata a casa.
Auguri a chi un figlio non lo ha più, anche se per questo strazio io mica le riesco a trovare le parole .
Auguri a mia madre, affascinante, complicata e imperfetta, che recita Foscolo a memoria e a novant’anni ha imparato a usare la mascherina, ma non senza truccarsi gli occhi e indossare una collana di perle.
E auguri a mio figlio che una notte di maggio di diciannove anni fa mi ha reso madre, e ha incollato con uno sguardo tutti i miei pezzi, i pieni, i vuoti, le ossa e i confini. Te l’ho già detto, sei tu la bussola di Capitan Sparrow, mi hai portato esattamente dove avevo bisogno di andare.
Auguri a chi usa la sua di testa e poi ci mette anche un po’ di anima, sempre, che sia per trovare la cura per questo virus bastardo o per fare la pasta alla carbonara.
Auguri a tutte noi,
creature di terra,
perché tutte siamo madri, a modo nostro.