Friday,I’m in love..

Fridays for future.
Accompagno mio figlio in stazione,sei e venti come ogni mattina, che da noi lo studio è sonno e fatica.
Federico frequenta una grande scuola austera, una di quelle istituzioni oltrepadane in cui il tempo si è fermato e l’eccellenza viene confusa con la rigidità.
Di solito viaggiamo in silenzio, con i pensieri ancora infreddoliti e qualche rapper del Gratosoglio incazzato nero in sottofondo.
Oggi però ha voglia di parlare.
La sua scuola non aderirà allo sciopero per il clima, anzi, la preside ha fatto sapere di non vedere di buon occhio gli studenti che parteciperanno alla manifestazione.
Dice che ha deciso di non entrare a scuola comunque.
É iscritto all’indirizzo di “Gestione ambiente e territorio”. Gli sembra tutto assurdo. É una questione di coerenza mamma.
Mi vergogno un po’, penso che la nostra generazione sia un po’ come la sua preside, immobile su una nave che affonda, un’orchestra patetica in sottofondo,
convinta che l’iceberg non la riguardi.
Lo ascolto.
Mi sembra di amarlo più del solito questo progetto d’uomo.
Sono orgogliosa.
Non glielo dico. Ed è un po’ un’occasione persa.
Ciao Ma.
Scende dalla macchina.
Ha un eskimo verde, una spalla più bassa dell’altra e l’andatura di chi non ha ancora capito quanto può correre lontano.
Penso forza ragazzi, andate a prendervi il mondo.
Poi cambio musica sull’autoradio, perchè va bene l’amore, ma il trapper della Bovisa è troppo…

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